1° Reggimento Bersaglieri

Storia

Il 16 aprile 1861 viene costituito il Comando dei Bersaglieri del 1° Corpo d’Armata dal quale dipendono sei battaglioni che avevano preso parte alla Prima Guerra d’Indipendenza (1848-1849), alla Seconda Guerra d’Indipendenza (1859) ed alla Guerra di Crimea (1855-1856).
Questa Unità dal 31 dicembre del 1861 prende il nome di l° Reggimento Bersaglieri e partecipa alla Terza Guerra d’Indipendenza (1866) ed alla Campagna di Eritrea (1887-88, 1895-96).

All’inizio del XX secolo prende parte alla Guerra italo-turca (1911-12) ed alla Prima Guerra Mondiale.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale combatte in Albania e nella Francia Meridionale, per essere poi sciolto l’8 settembre del 1943.

Ricostituito il 1° gennaio 1953, passa in forza alla Divisione Corazzata “Pozzuolo del Friuli”, poi alla Divisione di Fanteria “Granatieri di Sardegna”, quindi alla Divisione Corazzata “Centauro”. Ridotto a battaglione, il 31 ottobre 1976 assume la denominazione di 1° Battaglione Bersaglieri “La Marmora”.

Il 18 settembre 1995 si ricostituisce in reggimento, inquadrato nella Brigata Meccanizzata “Granatieri di Sardegna”.
Fortemente ridotto nel personale, viene virtualmente sciolto nel 2000 e la Bandiera di Guerra consegnata in custodia al Comandante della “Granatieri di Sardegna”.

Il 22 febbraio viene ricostituito in Cosenza, per cambio denominazione del preesistente 18° Reggimento Bersaglieri.

Stemma - 1° Reggimento Bersaglieri

Stemma Araldico

Corona turrita

Scudo

  • Nel primo di cielo al palo partito di rosso (2) e di nero (1) alternati, caricato dell’elmo di Scanderbeg d’oro affiancato da due stelle (5) d’argento.
  • Nel secondo d’azzurro al toro furioso d’oro cornato d’argento. (Torino).
  • Nel terzo inquartato: nel 1° e 4° d’argento alla croce di rosso, col capo d’Angiò; nel 2° e 3° d’azzurro al motto “Libertas” in lettere d’oro, posto in banda (Bologna).
  • Nel quarto campo di cielo alla quercia nodrita sulla pianura erbosa; il tutto al naturale: il tronco accostato alle sigle O.C. di nero (Civitavecchia).
  • Il tutto abbassato al capo d’oro col quartier franco inquartato:
    • nel 1° di rosso alla croce d’argento;
    • nel 2° troncato: 
      • a) d’oro all’aquila spiegata di nero, coronata, rostrata e membrata del campo;
      • b) ritroncato: sopra, fasciato di nero e d’argento, sotto, di rosso pieno; nel 3° troncato: sopra, d’argento all’aquila spiegata di nero, coronata rostrata e piotata d’oro; sotto, campo di cielo alla campagna erbosa ed alberata al cervo che si abbevera ad una fonte, presso una quercia; il tutto al naturale; nel 4°, di rosso al castello merlato alla ghibellina, torricellato di uno, a destra d’argento, murato di nero, finestrate di tre, 1-2 del campo (Prov. Pavia).

 
Ornamenti

  1. Lista bifida: d’oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l’alto, riportante il motto “ICTU IMPETUQUE PRIMUS”.

  2. Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l’insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

  3. Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

 

Sintesi della blasonatura

  • 1° quarto: è dedicato alla gloria militare conseguita dal rgt. nel corso della seconda guerra mondiale in Albania (richiamata con i colori rosso nero e con l’elmo dell’eroe nazionale) sul cui fronte il 1° ha meritato due M.A.V.M. rappresentate dalle due stelle sul fondo cielo.

  • 2° quarto: arme di Torino, per il legame territoriale con la città ove ha avuto sede la 1ª compagnia del I° battaglione, matrice della Specialità.

  • 3° quarto: arme di Bologna, per il legame territoriale con la città ove furono costituiti i battaglioni carri inquadrati nel secondo dopoguerra nel reggimento, dal 1958 al 1975.

  • 4° quarto: arme di Civitavecchia, città nella quale il reggimento ha preso sede nel 1958.

  • Il capo d’oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa al reggimento. Nel quartier franco è l’arme della provincia di Pavia, nella cui giurisdizione si è svolta la battaglia di Palestro ove il VII° battaglione meritò la M.O.V.M.

3° Reggimento Bersaglieri

Storia

Il Comando dei Bersaglieri del 3° Corpo d’Armata formato a seguito Regio Decreto 24 gennaio 1861, il 31 dicembre dello stesso anno prende nome di 3° Reggimento Bersaglieri con soli compiti amministrativi e disciplinari.

 

L’unità, a datare dal 1° gennaio 1871, assume anche fisionomia operativa ed è formata dai Battaglioni XVIII, XX, XXV e XXXVIII; dal 1° ottobre 1910 dispone anche del III Battaglione ciclisti soppresso poi nel novembre 1919.

 

Nel luglio 1924 tutto il Reggimento è trasformato in Unità ciclisti e tale rimarrà sino al 1936.

 

Nel 1939 il Reggimento è inquadrato nella Divisione Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta” con la quale prende parte al Secondo Conflitto Mondiale. Al rientro dal Fronte Russo si disloca per riordinarsi in Emilia dove verrà sciolto a seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943.

 

Ricostituito il 1° luglio 1946, il 3° Reggimento Bersaglieri inquadra anche il Battaglione Bersaglieri “Goito” che ha partecipato alla Guerra di Liberazione.

 

Sciolto il 20 ottobre 1975, resta in vita il XVIII Battaglione con il nome di 18° Battaglione Bersaglieri “Poggio Scanno” per la 3^ Brigata meccanizzata “Goito” della Divisione corazzata “Centauro”.

 

Il 29 agosto 1991 si ricostituisce il Reggimento in fase sperimentale come 3° Reggimento Bersaglieri “Goito” che dal 1° agosto 1992 assume la denominazione attuale.

 

Il 25 novembre 2009 si trasferisce dalla sede di Milano al Poligono di Capo Teulada dove assorbe il battaglione del 1° Reggimento corazzato.

Stemma - 3° Reggimento Bersaglieri

Stemma Araldico

Corona turrita

Scudo

  • di porpora, al capriolo d’oro accostato da due corni da caccia d’oro ornati da un fiocco verde ed accompagnato in punta dal tridente d’Ucraina d’oro.
  • Il tutto abbassato al capo d’oro.


Ornamenti

  1. Lista bifida: d’oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l’alto, riportante il motto “MAIORA VIRIBUS AUDERE”.

  2. Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l’insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

  3. Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.

 

Sintesi della blasonatura

  • Lo scudo pieno con la smalto porpora (colore tradizionale del Corpo) è espressione delle alte virtù militari del reggimento, ed a dare maggiore risalto a tante virtù è stato inserito un “capriolo”d’oro, considerato in araldica pezza onorevole di primo ordine. Inoltre, per evidenziare l’essenza bersaglieresca concentrata nel 3° reggimento, sono riportati nello stemma due corni da caccia con fiocco verde, fregio peculiare della Specialità.

  • Con il capo d’oro sono simboleggiate le tre Medaglie d’Oro al Valor Militare concesse al reggimento.

  • Il capo d’oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa al reggimento. Nel quartier franco è l’arme della provincia di Pavia, nella cui giurisdizione si è svolta la battaglia di Palestro ove il VII° battaglione meritò la M.O.V.M.

6° Reggimento Bersaglieri

Storia

Il 16 aprile 1861 a Capua con i Battaglioni dal XXVIII al XXXIII, amplia i suoi ranghi fino a contare otto battaglioni e, nel dicembre 1865, cambia numerazione in 4° Reggimento Bersaglieri.


Si ricostituisce il 1° gennaio 1871 ad Ancona con quattro battaglioni veterani delle Campagne per l’Indipedenza, il VI, il XIII, il XIX ed il XXI, tutti provenienti dal 1° Reggimento.

Perso di forza il XXI, rinumerati in I, II e III gli altri battaglioni, concorre alla formazione di Reparti inquadrati nelle Campagne di Eritrea.


Impegnato con oltre mille uomini in Libia nel 1911-12, affronta la Grande Guerra con le fila completate da un battaglione ciclisti.


In linea nel ’15 nella Conca di Plezzo, sul Carso nel ’16, sull’Isonzo, il Vodice e la Bainsizza nel ’17, il reggimento chiude la Prima Guerra Mondiale sul Sasso Rosso nel 1918.


Riordinato nel 1923 in “Reggimento Ciclisti”, mantiene in vita il VI e il XIII Battaglione.

Impiegato al completo nella Guerra di Spagna, nella Seconda Guerra Mondiale il reggimento opera in Jugoslavia, Bosnia e Croazia, quindi, con la “Principe Amedeo duca d’Aosta”, parte nel 1942 per il fronte russo.


Rientrato in Italia con due Medaglie d’Oro alla Bandiera, il 1° luglio 1943 diviene 6° Reggimento Bersaglieri Motorizzato.


Si scioglie l’8 settembre 1943.


Il 1° ottobre 1969 si ricostituisce il VI Battaglione Bersaglieri inquadrato nel 22° Reggimento Fanteria Corazzata “Cremona”.


Sciolto il reggimento per effetto della ristrutturazione del 1975, il battaglione, con sede in Torino, assume la denominazione di 6° Battaglione Bersaglieri “Palestro”.

Nell’ambito della ristrutturazione del 1985 viene posto in posizione “Quadro” e quindi soppresso il 31 maggio 1991.


Il 16 settembre 1992, si ricostituisce in Bologna il 6° Reggimento Bersaglieri sul VI Battaglione “Palestro” per trasformazione del preesistente 10° Battaglione “Bezzecca”.

Progressivamente ridotto nei Quadri alla sede di Bologna, si ricostituisce nella sede di Trapani il 15 aprile 2005 per ridenominazione del preesistente 12° Reggimento Bersaglieri.


Il 4 novembre 2017, sul Sagrato dell’Altare della Patria, il Presidente della Repubblica ha appuntato sulla Bandiera del reggimento l’Ordine Militare d’Italia per il suo impegno nelle operazioni di supporto alla pace e soccorso umanitario in Kosovo, Libano, Afghanistan e per il presidio della diga di Mosul in Iraq.

Stemma - 6° Reggimento Bersaglieri

Stemma Araldico

Corona turrita

Scudo

  • partito d’argento e d’azzurro, il primo alla torre di S. Martino al naturale; 
  • il secondo alla fascia d’argento caricata da una stella d’azzurro ed accompagnata in capo da due sciabole d’oro in decusse (Custoza) ed in punta da un fiume in fascia ondato d’argento. 
  • Il tutto abbassato ad un capo d’oro al quartier franco d’azzurro caricato del tridente bizantino d’Ucraina d’oro


Ornamenti

  1. Lista bifida: d’oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l’alto, riportante il motto “… E VINCERE BISOGNA”
  2. Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l’insegna pendente al centro del nastro coni colori della stessa.
  3. Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo. 


Sintesi della blasonatura

  • Nella prima partizione con lo smalto d’argento (simbolo della concordia e della purità) è rappresentata la torre di San Martino, località teatro della battaglia combattuta nel 1859 (riferimento alla M.B.V.M. concessa al VI battaglione nella seconda guerra d’indipendenza).
  • La seconda partizione comprende in alto il ricordo della M.B.V.M. conseguita a Custoza, al centro la stella azzurra dedicata ai fatti di Aspromonte, in basso il “fiume ondato” simbolo di tutti i fiumi sacri al ricordo dei bersaglieri: Cernaia, Isonzo, Piave, Don.
  • Lo smalto d’azzurro è simbolo di valor militare, quello d’argento di sacrificio.
  • Il capo d’oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse al rgt. per il comportamento tenuto in Russia nel corso del secondo conflitto mondiale, come evidenziato dal tridente d’Ucraina riportato nel quartier franco.

7° Reggimento Bersaglieri

Storia

Il 7° Reggimento Bersaglieri viene costituito in Verona il 1° gennaio 1871 con i Battaglioni VIII, X, XV provenienti dal 2° Reggimento, e con l’XI proveniente dal 4°.


Nel 1883 si ridusse su tre battaglioni perdendo il XV. Il reggimento, infatti, concorre alla costituzione di alcuni Battaglioni Bersaglieri per la Campagna d’Eritrea prima e successivamente per la Campagna di Libia.


Dal 1910 si accrebbe del VII Battaglione ciclisti e nel 1926 si trasformò in Reggimento ciclisti su due battaglioni.


Partecipa alla guerra d’Africa nel 1887-88, alla guerra Italo-Turca nel 1911-12, alla Prima Guerra Mondiale ove, nell’ottobre 1915 il X Battaglione, inquadrato nel 7° Reggimento, conquista la città trentina di Bezzecca.


Dal 6 novembre 1916 il reggimento viene inquadrato nella II Brigata Bersaglieri.


Dal 1941 al 1943 partecipa alla campagna d’Africa, cambiando spesso dipendenza.

Tre volte distrutto e tre volte ricostruito, meritò la citazione sul Bollettino di Guerra n° 763 e la Medaglia d’Oro al Valor Militare.


Il 21 ottobre 1975, con la costituzione dei Battaglioni Bersaglieri autonomi, le tradizioni e la Bandiera del “Settimo” sono affidate al 10° Battaglione Bersaglieri “Bezzecca”.


Il 21 ottobre 1992 il “Settimo” viene ricostruito in Bari nei ranghi della Brigata “Pinerolo” e inquadra l’XI Battaglione Bersaglieri, successivamente sostituito dal X Battaglione Bersaglieri “Bezzecca”.

Il 19 dicembre 2012 il Reggimento si trasferisce nella sede di Altamura.

Stemma - 7° Reggimento Bersaglieri

Stemma Araldico

Corona turrita

Scudo

  • Interzato in palo. 
  • Il primo d’argento troncato da una doppia merlatura di porpora in fascia: 
    • a) ad una rosa araldica di rosso bottonata d’argento (Crimea); 
    • b) a due sciabole in decusse pure d’argento, una delle quali a lama ricurva (Custoza);
  • Il secondo d‘azzurro alla torre di San Martino d’argento, finestrata di nero; 
  • Il terzo d’argento alle gemelle ondate d’azzurro, sormontate da una croce biforcata di rosso (Santo Stefano).
  • Il tutto abbassato ad un capo d’oro col quartier franco di azzurro al silfio d’oro di Cirenaica.

Ornamenti

  1. Lista bifida: d’oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l’alto, riportante il motto “CELERITATE AC VIRTUTE”
  2. Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l’insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa
  3. Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.


Sintesi della blasonatura

  • La prima partizione ricorda in alto la presenza dei bersaglieri in Crimea ed in basso la partecipazione alle guerre risorgimentali, in particolare alla battaglia di Custoza. La doppia merlatura è riferita alla piazzaforte di Sebastopoli, sulla cui cintura esterna si svolsero sanguinosi scontri; il porpora è il colore tradizionale della Specialità.
  • Nella seconda partizione con lo smalto d’azzurro (simbolo di amor di patria e di lealtà) è rappresentata la torre di San Martino a ricordo della M.B.V.M. concessa nel giugno 1859 al X battaglione.
  • La terza partizione è dedicata alla guerra 1915-18; in alto la croce di Santo Stefano richiama Bezzecca (ove si è combattuto anche nel 1866); in basso sono raffigurati i due fiumi sacri, Isonzo e Piave, ove i bersaglieri si batterono con grande valore.
  • Il capo d’oro simboleggia la massima ricompensa al V.M. concessa al reggimento in Africa Settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale, come evidenziato dal silfio di Cirenaica riportato nel quartier franco.

8° Reggimento Bersaglieri

Storia

L’8° Reggimento viene costituito il 1° gennaio 1871, con quattro battaglioni, tutti provenienti dal 3° Reggimento, dei quali assomma le gloriose tradizioni e le relative ricompense alla Bandiera di Guerra.

Fornisce personale per la campagna d’Eritrea (1895-96), per il Contingente Internazionale a Candia (Creta 1897-98) e per il Corpo Internazionale in Cina (1900-1901).


Impegnato nel 1908 in soccorso alle popolazioni di Calabria e Sicilia, tra il 1911 e il 1912 prende parte alla guerra Italo-Turca e partecipa alla Grande Guerra battendosi nel Cadore e poi sul Piave. Coinvolto con un battaglione nella controversa esperienza fiumana, dal 1924 al 1936 opera come Reggimento Ciclisti.


Inquadrato nel 1937 nella Brigata Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta” passa nel ’38 nella II Brigata Corazzata che dal 1° febbraio 1939 si trasforma in 132^ Divisione Corazzata “Ariete”, con la quale, nel 1939 partecipa all’occupazione dell’Albania.


Condivide il ciclo operativo della Divisione in Africa Settentrionale ed esce quasi distrutto dalla battaglia di El Alamein nel 1942.


Riordinato con battaglioni di altri Reggimenti Bersaglieri, è assegnato alla Divisione Corazzata “Giovani Fascisti”, con la quale si batte in Tunisia.


Per il tributo di sangue la Bandiera del Reggimento merita due Medaglie d’Oro al Valor Militare. Sciolto il 13 maggio del ’43, si ricostituisce il 15 luglio a Verona dove, il 9 settembre cessa di esistere.


Successivamente, si ricostituisce il 15 settembre del 1949 inquadrato nella ricostituita Divisione Ariete.


Nel 1975 il Reggimento si scioglie dando vita al Comando 8^ Brigata Meccanizzata “Garibaldi” ed ai suoi battaglioni: il 3° Bersaglieri “Cernaia” che conserva la Bandiera e le tradizioni dell’8°, l’11° Bersaglieri “Caprera”, il 26° Bersaglieri “Castelfidardo”, il 7° Carri “Di Dio”.


Dal 30 giugno 1991, in conseguenza del trasferimento della Brigata in meridione, il 8° Bersaglieri prende sede in Caserta.


Nell’ambito del riordinamento della Forza Armata, dal 26 giugno 1993 il battaglione è inquadrato nell’8° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Caserta.

Stemma - 8° Reggimento Bersaglieri

Stemma Araldico

Corona turrita

Scudo

  • d’azzurro alla banda nebulosa d’argento, accostata a sinistra da un silfio reciso d’oro, alla campagna di rosso alla croce d’argento (Novara);
  • il tutto abbassato al capo d’oro.


Ornamenti

  1. Lista bifida: d’oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l’alto, riportante il motto “VELOX AD IMPETUM”
  2. Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l’insegna pendente al centro del nastro con i colori della stessa
  3. Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.


Sintesi della blasonatura

  • Lo scudo pieno con lo smalto azzurro (simbolo di amor di patria e di lealtà) è espressione della gloria militare conseguita dal reggimento su tutti i campi di battaglia ove lo stesso è stato chiamato a combattere.
  • La “banda nebulosa” ricorda l’appartenenza dell’8° alla Divisione Corazzata “Ariete” in quanto la “banda”, in passato, è stata inserita negli stemmi di reparti della stessa grande unità.
  • La presenza del reggimento in Africa Settentrionale nel corso del secondo conflitto mondiale è sottolineata dal silfio di Cirenaica.
  • L’arme di Novara nella punta dello scudo (argento e rosso colori che coincidono con quelli del vecchio Piemonte) ricorda la battaglia combattuta nel 1848 alla quale parteciparono con valore i battaglioni confluiti poi nell’8° alla sua costituzione.
  • Il capo d’oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse al reggimento.

11° Reggimento Bersaglieri

Storia

Il 16 settembre 1883 viene costituito in Caserta l’11° Reggimento Bersaglieri.


Nel corso del Primo Conflitto Mondiale il reggimento è impegnato fino all’11 febbraio 1916 nell’ambito delle Divisioni di fanteria, e successivamente è inquadrato nella II Brigata Bersaglieri affiancato, prima dal 9° Reggimento e poi, dal 6 novembre 1916, dal 7° Reggimento.


Dal 10 maggio 1923 il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936.


Dal 1° febbraio 1938, l’11° Bersaglieri è inquadrato nella 1^ Divisione Celere “Eugenio di Savoia” e con tale Grande Unità prende parte al Secondo Conflitto Mondiale, nel corso del quale, tuttavia, cambia più volte dipendenza.


A seguito degli eventi determinati dall’armistizio, è sciolto l’8 settembre 1943 in territorio Jugoslavo (Dalmazia).


Il 1° novembre 1975, in Aviano, viene costituito il 27° Battaglione Bersaglieri “Jamiano”, per trasformazione del preesistente XXXVIII Battaglione del disciolto 132° Reggimento Carri. Assegnato alla 132^ Brigata corazzata “Manin”, riceve la Bandiera dell’11° Reggimento Bersaglieri. 


Il 29 settembre 1992 il battaglione perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadrato nell’11° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Aviano e successivamente trasferito nell’attuale sede di Orcenigo Superiore.


Il 18 aprile del 1997, il XXVII Battaglione è sostituito dall’XI Battaglione Bersaglieri “Caprera” che come segno tradizionale di appartenenza al disciolto 182° Reggimento fanteria corazzata “Garibaldi” continua a portare la cravatta rossa.

Stemma - 8° Reggimento Bersaglieri

Stemma Araldico

Corona turrita

Scudo

  • partito;
  • il primo d’argento alla colonna spezzata su basamento, al naturale, accostata in capo da due silfi di rosso;
  • il secondo d’azzurro ad un monte all’italiana d’oro di tre cime uscenti dalla punta, sormontato da due gemelle pure d’oro, ondate, poste in fascia.
  • Il tutto abbassato ad un capo d’oro caricato dal quartier franco d’azzurro alla palma fruttata d’oro (Tripoli), radicata su campagna di verde.


Ornamenti

  1. Lista bifida: d’oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l’alto, riportante il motto “QUIS ULTRA?”.
  2. Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l’insegna pendente al centro del nastro coni colori della stessa.
  3. Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.


Sintesi della blasonatura

  • La prima partizione è dedicata alle operazioni in Libia alle quali ha partecipato l’11° fra il 1911 ed il 1913: la colonna recisa ricorda l’olocausto dei bersaglieri a Sciara Sciat ed i due silfi sono emblema delle località ove sono state concesse le due medaglie al V.M., una d’oro (a Tripoli) ed una di bronzo (ad Assaba).
  • Nella seconda partizione, sullo smalto d’azzurro simbolo di amor di Patria e di lealtà, sono ricordati i fiumi Tagliamento e Isonzo (gemelle ondate) ed il Carso e le colline che sovrastano l’Isonzo (monte all’italiana), zone ove i bersaglieri si sono valorosamente battuti nel corso della prima guerra mondiale.
  • Il capo d’oro simboleggia la massima ricompensa la V.M. concessa al reggimento per il fatto d’arme di Tripoli, località rappresentata nel quartier franco dalla palma.

Il corpo

Storia

I comandamenti

Le uniformi

La fanfara

I reggimenti

Le preghiere

Le musiche

Le canzoni

Le poesie